L'operaio edile |
Ma non solo: il suo lavoro ci consente anche di capire come la fotografia da frammento, attimo, circostanza occasionale possa diventare anche un "universale".
Chi era August Sander ? Ecco una breve scheda.
August Sander nacque nel 1876, a Herdorf, piccolo centro minerario del Palatinato Renano, quarto figlio di nove fratelli. Da ragazzo lavorò nella miniera, dove il padre faceva il carpentiere ed entrò in contatto con molti lavoratori, provenienti anche da altri paesi.
Subito
dopo il servizio militare intraprese il “mestiere” di fotografo e
passò di città in città fino a fermarsi a Colonia. Qui ebbe i suoi
primi successi e qui, dopo la guerra, entrò in contatto con i
“progressisti di Colonia”, un gruppo di artisti che cercava di
andare al di là della lezione dell’espressionismo e di conciliare
costruttivismo e obiettività, geometria e oggetto, verso quel
modello estetico che avrebbe preso il nome di “Nuova
obiettività”.
La
sensibilità per il mondo popolare e l’impostazione estetica sempre
più convinta lo indussero a mettere in piedi un progetto ambizioso,
quello di fotografare le tipologie umane – non la singola persona –
del suo tempo, di fornire un catalogo a metà strada tra ricerca
artistica e l’indagine sociologica. Ne venne fuori un mondo di
individui connotati socialmente, per professioni. Uno spaccato del
suo tempo che si concretizzò nel 1929 nella grande mostra Volti
di un’epoca, embrione del suo grande progetto Uomini
del XX secolo.
Con
queste immagini Sander aveva celebrato il suo distacco definitivo da
quella tradizione della “fotografia d’arte” che aveva ereditato
dalla pittura codici formali e, assieme a questi, un mal celato
complesso di inferiorità nei confronti della “sorella maggiore”.
Dopo
la guerra, trentamila negativi che si trovavano nella cantina del suo
appartamento a Colonia vennero distrutti dalle fiamme, ma il nucleo
più importante si salvò. Sander continuò a fotografare, sempre
fedele a se stesso; ormai il suo nome aveva fatto il giro del mondo e
nel 1955 fu organizzata la grande mostra The Family of Man.
Due
anni prima della morte, nel 1962, a Città del Messico, si aprì una
grande mostra: il titolo – Specchio dei tedeschi –
ancora una volta significava il suo mondo.
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