Caravaggio e la fotografia


Conversione di San Paolo, 1600-1601, olio su tela, cm. 230x175
Crocifissione di San Pietro, 1600-1601, olio su tela, cm. 230x175


In queste altre due immagini, Caravaggio invece di cercare di vincere la limitatezza dello spazio con una soluzione ottica, inserendo figure più piccole e l'illusione di uno spazio profondo, fece esattamente l'opposto, e portò le sue imponenti figure di uomini e bestie proprio sull'orlo del dipinto cosicché, immense e ingombranti, ci allarmano perché sembrano sul punto di cadere nel nostro spazio personale. Uno zoccolo ferrato, un posteriore carnoso, un gomito screpolato ci vengono spinti dritti in faccia. Invece che sollievo e profondità, ci troviamo direttamente coinvolti, quasi buttati dentro a forza  nell'azione.

E come funziona! Non c'è mai stato testimone più vicino ai fatti; la distanza fra osservatore ed evento non è mai stata cancellata così efficacemente.  

Nessun commento:

Posta un commento